Apocalisse 3,14-22
VII. Laodicèa
14 All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:
Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio:
15 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!
16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.
17 Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo.
18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista.
19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.
20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono.
22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.