
Occupazione di Parigi da parte di Alessandro I di Russia per costringere Napoleone ad abdicare.
Occupazione di Parigi da parte di Alessandro I di Russia per costringere Napoleone ad abdicare.
In seguito ad una parata che lo ha colpito favorevolmente, Napoleone Bonaparte ordina che i Pupilles de la Garde vengano aggiunti alla Guardia Imperiale. L’unità era composta da bambini abbandonati oppure orfani, per lo più di soldati morti in servizio.
L’esercito russo dà fuoco a Mosca per impedire che Napoleone la catturi.
Tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800 il volto dell’Europa cominciava a mutare sotto tutti gli aspetti possibili: cambiavano le idee, cambiavano i governi, cambiavano le nazioni, cambiavano le persone e cambiavano persino gli dei. C’era una nuova Francia che aveva decapitato il proprio re e si stava imponendo come forza riformatrice in un continente ancorato a vecchie teorie e a vecchi modi di concepire lo stato, ma chi erano i Francesi per dover imporre il loro volere agli altri? Gli interessi in ballo erano altissimi a tutti i livelli e Inghilterra, Russia, Spagna, Austria e tanti altri non erano certo intenzionati a guardare i loro sudditi contaminati dal virus rivoluzionario e i loro territori cadere sotto il dubbio stivale dei “mangiarane”. Tra gli stati che si opposero a questo nuovo corso c’era una nazione abbastanza giovane, ma estremamente determinata, che occupava un posto di grande importanza strategica: la Prussia.
Carl von Clausewitz non era un nobile. Era un convinto militarista, talmente convinto da arruolarsi nell’esercito all’età di 12 anni, diventando ufficiale solo due anni dopo, era un militare dotato, ma dovette aspettare le guerre napoleoniche per dimostrare tutto il suo valore ed il suo acume tattico: dal 1806 al 1815 combatté quasi senza sosta contro le armate napoleoniche e contro le idee della rivoluzione, militando anche per un anno (1812) nell’esercito russo. Finito Napoleone finita la gloria sul campo. Nominato generale nel 1818 divenne l’amministratore della scuola militare di Berlino e cominciò a lavorare ad una raccolta di scritti che lo avrebbero reso famoso anche nei decenni a venire. Non riuscì a terminare del tutto l’opera perchè morì di colera durante le operazioni militari per contrastare l’insurrezione polacca del 1831.
Il suo lavoro venne pubblicato postumo a partire dal 1832 col titolo di: Vom Kriege (della guerra), una raccolta di otto libri con analisi sociologiche, filosofiche e politiche sulla guerra e sulle sue implicazioni. Egli non si limitò ad analizzare la guerra come un semplice evento a se stante, ma ne tracciò l’origine in primo luogo politica e cominciò ad interessarsi al “sentimento bellico” e del suo impatto sui comandanti, sui soldati e sui civili. Intere generazioni di militari studiarono la guerra partendo proprio da questa raccolta di scritti, in primo luogo furono ovviamente i militari tedeschi, ma anche nelle scuole militari inglesi e in addirittura in quelle della Russia Sovietica rimase a lungo uno dei principali testi di riferimento. Sicuramente per diversi aspetti si tratta di un’opera datata, ma la sua importanza storica è fuori discussione, così come la validità di molti concetti espressi lì per la prima volta.
Napoleone inizia la Campagna di Russia.
Inizio dei Cento giorni di Napoleone, che entra a Parigi, dopo essere fuggito dall’Isola d’Elba, alla testa di un esercito regolare di 140.000 uomini e di una forza di circa 200.000 volontari.
Napoleone riesce a fuggire dall’esilio forzato sull’Isola d’Elba.
Guai al generale che si presenta su un campo di battaglia con un sistema.
(Napoleone Bonaparte)
Inizia l’esilio di Napoleone sull’Isola di Sant’Elena, nel mezzo dell’oceano Atlantico a circa 1.900 km dalle coste dell’Angola.
Gioacchino Murat viene fucilato presso il castello di Pizzo Calabro.
Vittoria di Napoleone nella Battaglia di Dresda contro le truppe di Austria, Russia e Prussia (sesta coalizione).
Buon compleanno NAPOLEONE
(15 Agosto 1769)
Quando si parla della storia di Francia successiva alla Rivoluzione Francese si sente parlare del famosissimo Napoleone e qualche decennio dopo di Napoleone III (di cui il primo era lo zio), ma raramente si sente parlare di Napoleone II. In effetti la brevità del suo regno (meno di un mese) e la brevità della sua vita (21 anni) non ci hanno lasciato moltissime notizie.
Napoleone II secondo nasce da Napoleone e dalla sua seconda moglie, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena. Nasce come erede imperiale nel 1811, nella piena espansione dell’impero del padre sul suolo d’Europa. La Francia ha molti nemici e ben presto Napoleone decide di lanciarsi in una folle spedizione contro uno dei suoi principali avversari: lo Zar di Russia. La spedizione del 1812 si rivelerà un vero e proprio disastro e Napoleone sarà costretto a ripiegare in patria perdendo la maggior parte dei suoi uomini. Seguiranno anni disastrosi. Battaglie perse, l’esilio all’Elba, il ritorno in Francia, i 100 giorni e la battaglia di Waterloo. Napoleone sarà costretto all’esilio a Sant’Elena e abdicando passerà la corona imperiale al figlio di appena tre anni nella speranza che il parlamento nomini un reggente.
E’ il 22 giugno 1815 e il piccolo Napoleone II è imperatore dei Francesi. Il 7 luglio 1815 perderà il titolo.
La sua vita proseguirà in Austria, alla corte del nonno Francesco I, gli verranno assegnate delle terre in Boemia e ne ricaverà una discreta rendita, verrà poi nominato duca di Reichstadt con rendita ancora più alta. La libertà di movimento del giovane era però limitata all’impero asburgico: non poteva andare né in Italia né in Francia, paesi dove potenzialmente potevano esserci sostenitori di una sua candidatura all’alto scranno di Francia.
Il giovane Napoleone II condusse una vita tranquilla, ma morì a soli 21 anni di tisi. Si è vociferato molto di una sua possibile paternità nei confronti del futuro imperatore Francesco Giuseppe a causa di una effettiva somiglianza sia fisica che caratteriale, ma difficilmente si potrebbe dimostrare se non con test del DNA… nel caso sarebbe una bella beffa per la casata Asburgo. Alla morte venne seppellito a Vienna nella cripta imperiale, ma nel 1940 venne traslato per ordine di Hitler e fatto deporre accanto alla tomba del padre agli Invalides di Parigi. Era il 15 dicembre 1940, esattamente un secolo prima il corpo di Napoleone era stato portato in quel luogo dall’isola di Sant’Elena.