Colui che propone una fede nuova è perseguitato, in attesa di diventare a sua volta persecutore: le verità cominciano da un conflitto con la polizia e finiscono col farsi sostenere da essa.
(Cioran E.)
Colui che propone una fede nuova è perseguitato, in attesa di diventare a sua volta persecutore: le verità cominciano da un conflitto con la polizia e finiscono col farsi sostenere da essa.
(Cioran E.)
Chi non ama la solitudine non ama la libertà, perché non si è liberi che essendo soli.
(Schopenhauer A.)
Tra gli uomini non v’è chi non mangi e non beva, ma pochi sanno distinguere i sapori.
(Confucio)
Si può dare per certo che il XXI secolo, ben altrimenti progredito del nostro, guarderà a Hitler e a Stalin come a due chierichetti.
(Cioran E.)
Nella solitudine il solitario divora se stesso. Nella moltitudine lo divorano i molti. Ora scegli.
(Nietzsche F.W.)
Nasce nello stato di Lu (attuale Shandong), in Cina, Confucio. Diverrà il maggior filosofo cinese, maestro di etica e di rispetto dell’autorità.
La religione cristiana ha molti martiri, fatti eroi nel sopportare, ma non nell’agire.
(Hegel G.W.)
Muore a Friburgo in Brisgovia il filosofo tedesco Martin Heidegger.
Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio – dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l’uno e l’altro – un filosofo…
(Nietzsche F.)
Ci sono quelle giornate in cui, osservando la pazzia del mondo, mi domando cosa farebbe Marcovaldo in mezzo a questo improbabile susseguirsi di eventi.
Un tempo leggendo Marcovaldo lo consideravo un buffo omino al di fuori del mondo, qualcuno di lontano, appartenente ad un’Italia che sentivo lontana. Ad un mondo che sentivo lontano.
Ora so che era il mondo ad essere lontano da Marcovaldo, come da tutti noi.
Siamo tutti dipendenti della Sbav, i più fortunati ne sono felici e contenti… i più non potrebbero chiedere di meglio.
Io continuo a guardare il mondo con aria malinconica, come faceva Marcovaldo, con la consapevolezza che la verità sia altrove… lontano da qui.
La verità è lontana da tutti voi.
La verità non appartiene mai agli schiavi.
Se lo Stato viene confuso con la società civile e la destinazione di esso vien posta nella sicurezza e nella protezione della proprietà e della libertà personali, allora l’interesse degli individui come tali è lo scopo ultimo per il quale essi sono uniti, e ne segue parimenti che esser membro dello Stato è qualcosa che dipende dal proprio piacimento.
(Hegel G.W.F.)
Il Papato non è altro che lo spettro del defunto impero romano assiso sulla sua tomba con corona in mano.
(Hobbes T.)
Tra 5 miliardi di anni il sole diventerà una gigante rossa, la terra per come la conosciamo verrà spazzata via. In realtà è un non problema dal momento che potremmo anche non essere più presenti sul pianeta già da tempo immemore.
Non è consolante, ma è così. Tutto quello che abbiamo costruito, fatto, detto, scritto, potrebbe già essere scomparso prima di quella data. Forse già tra 10.000 anni. Ecco. Tra 10.000 gli esseri umani potrebbero non essere più la razza dominante del pianeta. Soppiantati da qualche animale più evoluto. Perché questo siamo… Animali.
Ma è ancora troppo in grande. A 100 anni da oggi nessuno ricorderà quello che abbiamo fatto, detto, costruito in questo sabato di febbraio. Solo 1 su 7 miliardi, forse, farà qualcosa di rilevante. Gli altri no. Questa è la realtà. Per cui non illudetevi di essere unici e speciali. Non lo siamo.
L’origine dei nostri atti sta nella propensione inconscia a ritenerci il centro, la ragione e l’esito del tempo. I nostri riflessi e il nostro orgoglio trasformano in pianeta la briciola di carne e di coscienza che noi siamo. Se avessimo il giusto senso della nostra posizione nel mondo, se confrontare fosse inseparabile dal vivere, la rivelazione della nostra infima presenza ci schiaccerebbe. Ma vivere significa ingannarsi sulle proprie dimensioni…
(Cioran E.)
Quanto più ristretto è il nostro orizzonte, la nostra cerchia di attività e di contatti, tanto più siamo felici: quanto più è larga, tanto più spesso ci sentiamo tormentati o angosciati.
(Schopenhauer A.)
Il Grimorio è un libro arcano, un libro dove si può apprendere la magia, quella vera, quella che plasma il mondo attraverso il controllo delle mutevoli energie.
Non si gioca col Grimorio poiché esso non contiene giochi. Non vi è posto tra le sue pagine per coloro dotati di scarso intelletto, per gli individui privi di fantasia e per coloro la cui spiritualità sia sia stata sepolta sotto la mole del materialismo moderno.
Chi apre consapevolmente un Grimorio non lo fa per “credere” bensì per “sapere“.
Non vi è cieca fede nelle sue pagine. Se cercate il dogma lo troverete altrove.
Qui troverete solo la consapevolezza che viene dalla comprensione del mondo, dalla lettura e dalla comprensione di ciò che altri hanno lasciato scritto prima di noi.
Nel Grimorio troverete testi sacri di particolare rilevanza, opere letterarie che vale la pena leggere, immagini poetiche da gustare in silenzio e accenni profetici dai tempi antichi.
Leggendo ed apprendendo il neofita percorre il lungo cammino verso il piano superiore, assaporando i profumi della vita ed imparando a conoscere i segreti degli angoli bui dei nostri mondi.
A molti non resterà nulla.
A parecchi resterà qualcosa.
A pochi, felici od infelici che siano, resterà tutto.
[G.H.D.C.]
In principio erano i giganti. Ci sono molte leggende che parlano della presenza di giganti sulla terra, sembra che nella memoria di molte antiche popolazioni ritorni spesso questo mito. Sempre che di mito si tratti perché, diciamocelo, quando la memoria collettiva è pressoché univoca in ogni angolo del globo allora siamo di fronte a qualcosa che va oltre la semplice leggenda. Ovviamente si può raccontare tutto ed il contrario di tutto, soprattutto quando la scienza ufficiale non ci fornisce nessuna prova concreta in merito. Speculiamo? Sempre.
Perché spesso la verità è davanti ai nostri occhi, laddove i luminari spengono volutamente la luce.
In principio erano i giganti. Ma secondo alcune teorie non si tratterebbe del “principio” bensì della “fine”. Noi siamo un nuovo “principio” che è seguito ai giganti, quando anche noi ci faremo giganti allora sarà la nostra “fine”… e ad essa seguirà un nuovo “principio”.
Conosciamo tutti l’episodio di Davide che sconfigge il gigante Golia, campione dei Filistei. Ed è proprio la Bibbia a darci alcune preziose informazioni sulla presenza dei giganti sulla terra, ovviamente inquadrandoli nel più vasto campo della teologia ebraica. Si parla quindi dei Nephilim, presenti nella Torah ed in diversi altri scritti sia giudaici che cristiani. Il termine viene utilizzato per indicare ad esempio i giganti che abitavano la terra di Canaan (Numeri 13:33). Questo popolo di giganti avrebbe avuto origine dall’incrocio tra i “figli del vero Dio” (parte degli angeli che si ribellarono insieme a Lucifero, i caduti) e le “figlie degli uomini”. I giganti nascerebbero quindi da un atto di perversione, almeno secondo la concezione ebraica dell’universo.
Il termine Nephilim e la sua origine hanno dato il via ad una serie di dibattiti sia nel mondo antico che in quello contemporaneo. Il nocciolo della questione ruota tutto intorno alla traduzione ed all’origine aramaica della parola. Si va da chi vuole vedere a tutti i costi l’origine extraterrestre dell’umanità a chi vorrebbe preservare il senso spirituale della lotta tra il bene ed il male. Ad ogni modo possiamo prendere per buono questo presupposto: i giganti hanno avuto origine dai “caduti”, dai “precipitati”, che poi fossero angeli o alieni non sta a noi deciderlo in questa sede.
La stessa idea che degli esseri di origine divina, ancorché rinnegati, potessero essersi accoppiati con gli esseri umani ha suscitato da sempre forti dissensi all’interno delle comunità cristiane. Nei secoli si è giunti a riconoscere i “figli del vero Dio” come i figli di Set, mentre i “figli degli uomini” sarebbero i discendenti di Caino. Nessuna origine angelica. Per altri ancora i Nephilim sarebbero i figli di persone possedute dal demonio, degli indemoniati piuttosto che degli angeli caduti.
Chi erano dunque i Nephilim? Erano gli ultimi appartenenti ad una razza di ominidi (neandetaliani) poi soppiantata con successo dal Homo Sapiens? Erano forse degli esseri venuti dal cielo come tanti speculatori vorrebbero? Erano gli ultimi superstiti di Atlantide (altra ipotesi molto in voga in certi ambienti)?
Personalmente credo che la visione teosofica, in merito ai cicli dell’universo, sia quella che più si avvicina alla reale spiegazione della presenza dei Nephilim sulla terra. I giganti erano tra noi, i giganti eravamo noi ed i giganti saremo noi. Leggere e scoprire il mondo degli antichi è un mestiere arduo perché richiede un’apertura mentale tale da non escludere nulla a priori. Non ci interessa quello che “dice la scienza”, ci interessa quello che non vuole dire e che non può dire. Senza scadere nella faciloneria dell’alieno a tutti i costi.
La verità non è al di fuori della terra, bensì al suo interno.
L’universo è un vivente unitario che, come tale, deve necessariamente trovarsi in simpatia con sé stesso e anche il ritmo della sua vita deve essere tutto in accordo con il piano razionale e con sé stesso; non esiste casualità nella sua vita, ma un’unica armonia e ordinamento.
(Plotino)
Chi in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell’avversario, è il più abile in assoluto.
(Sun Tzu)
Non sono forse beati gli ignoranti? Non vivono forse meglio coloro che accettano l’immagine davanti ai loro occhi senza cercare la verità dietro di essa? L’ignoranza come virtù.
E se tutto quello che sai fosse una falso? Se la Gioconda fosse un falso? Se ogni cosa che leggi non fosse reale? Allora cosa lo sarebbe? Tu sei reale? Domande.
Abisso. Quello che esiste tra colui che crede e colui che sa. Ed è passando in mezzo a quel mondo oscuro che diveniamo ciò che siamo nati per essere. Un buco nero nella storia del mondo.