Mese: ottobre 2019
Volksgeist: 31 Ottobre 1517
Vengono affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg (Sassonia-Anhalt) le 95 tesi da parte di Martin Lutero.
Storia: Anthony Fokker
Anthony Fokker è stato un uomo straordinario, uno dei cosiddetti “pionieri dell’aviazione”, un uomo che giorno dopo giorno ha progettato, realizzato e pilotato aerei sempre più innovativi. Ma presentiamolo come si deve. Innanzi tutto Anton Herman Gerard Fokker non era Tedesco, come molti erroneamente credono, bensì Olandese: nacque infatti sull’isola di Giava nel 1890, allora l’Indonesia era una colonia e si chiamava Indie Olandesi. Non era un ragazzo che amava particolarmente lo studio e dimostrò sin da giovanissimo la sua passione per i motori, tanto che il padre nel 1910 lo inviò in Germania per fare l’apprendista meccanico nel settore automobilistico. Bisogna sapere che in quegli anni l’Impero Tedesco e l’Impero Olandese erano uniti da solidi legami nascenti principalmente dal rapporto di parentela dei rispettivi sovrani, anche se l’Europa degli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale presentava un vasto panorama di reali imparentati in maniera più o meno stretta: tutto merito della Regina Vittoria! Anthony si dimostrò subito interessato al mondo dell’aviazione e nel 1911 a soli 21 anni costruì il suo primo prototipo e già l’anno successivo creò la sua prima fabbrica di aerei, ma quelli erano ancora gli anni delle esposizioni e dei voli dimostrativi, il volo non era ancora intuito come un grande mezzo per viaggiare su scala mondiale.

La grande occasione per Fokker arrivò allo scoppio della guerra, quando il governo del Kaiser prese il controllo della sua fabbrica e lui cominciò a lavorare sui progetti degli aerei da guerra per l’aviazione Imperiale tedesca. Per tutta la durata del conflitto alcuni dei migliori piloti da guerra di sempre volarono sui mezzi da lui progettati, bisogna considerare che i materiali utilizzati allora nella costruzione degli apparecchi avevano poco a che vedere con quelli utilizzati ai giorni nostri, chi saliva su quegli aerei era a sua volta un pioniere, un amante del rischio e dell’ignoto. La creazione più interessante di Fokker in quegli anni è sicuramente il Fokker Dr.I Dreidecker (triplano) reso celebre dalle vittorie che Manfred von Richthofen ottene con esso (19 confermate). Si tratta di un aereo in grado di raggiungere i 185 Km/h con una autonomia di 300 Km. Considerando che tra Roma e Milano ci sono 586 km di distanza un aereo del genere avrebbe impiegato più di tre ore per compiere l’intero viaggio senza togliere una sosta obbligata da effettuare un po’ prima di Firenze. Numeri che oggi sarebbero impensabili. L’aereo in questione venne prodotto solo in 320 esemplari e pochissimi superarono le ostilità.

La sconfitta degli Imperi Centrali portò Fokker a tornare in Olanda e successivamente a trasferirsi negli Stati Uniti lavorando sempre nel settore dell’aeronautica, ma sviluppandone le applicazioni in campo civile. Si veda il trimotore Fokker F.VII, aereo di linea in grado di portare sino a 12 passeggeri, con una velocità massima di 185 Km/h, ma con un’autonomia di 1160 Km: una Milano – Roma sempre in poco più di tre ore, ma senza soste (tra l’altro alcuni esemplari erano in dotazione anche al Regno d’Italia). Nonostante le grandi capacità e lo spirito da pioniere il buon Anthony morì per una meningite nel 1939, una fine un po’ irriverente per uno che aveva volato là dove alcuni si potevano solo sognare di arrivare.
Volksgeist: 30 Ottobre 1905
Lo Zar Nicola II di Russia concede alla Russia la prima costituzione delle sua storia, in questo modo viene creata una assemblea legislativa.
Soda Caustica: dose 29-10-2019
UMBRIA (PROVINCIA DI LECCE): la grande armata democratica, ricordando che l’Umbria non è l’Ohio, può finalmente concentrarsi sui caucuses in Iowa del 3 Febbraio 2020… restiamo asinelli!
Volksgeist: 29 Ottobre 1956
Muore in un incidente automobilistico sul circuito di Montlhéry (Francia) il pilota francese Louis Rosier, vincitore della 24 Ore di Le Mans del 1950 nonché pilota di Formula 1 in ben 38 gran premi (guidando Talbot-Lago, Maserati e Ferrari)
Volksgeist: 28 Ottobre 312
Battaglia di Ponte Milvio: Costantino I sconfigge Massenzio, la notte prima Costantino avrebbe avuto la famosa visione riguardante il simbolo della croce (In hoc signo vinces).
Sturm und Drang: Badanti e immobili
Ci sono luoghi ricorrenti nei sogni, posti riconoscibili da alcuni dettagli oppure che ci danno la piena consapevolezza di starci in mezzo. Io ho una città, una città senza un nome, enorme, con tanti quartieri diversi e tanti luoghi diversi. Assomiglia a tante città tutte insieme: ci sono luoghi di Bologna, di Roma, di Praga, di Milano, di Torino, ecc… e poi tanti altri sconosciuti, ma presenti nella mia mente. Non ha un nome ed è catalogata semplicemente come “la città”. L’aspetto curioso di questa città è la sua collocazione geografica, infatti è vicina al mare, alle montagne, alla pianura, ai boschi, alla campagna… oh, non manca nulla.
In questa città si trova un simpatico quartiere in stile liberty. E’ composto sia da palazzine che da piccole villette, i vialetti sono tutti belli alberati e spaziosi, ma soprattutto non ci sono quasi mai delle macchine in giro. Un vero paradiso. Ma chi ci abita? Ricconi? Artisti fantasiosi? Nononononono… solo anziani. Un intero quartiere abitato solo da pensionati, la maggior parte dei quali accompagnati da badanti provenienti dall’Est Europa.
Ed è così che tutto comincia: dalle badanti. Mi trovo ad un incrocio proprio nel mezzo del quartiere. Sono al telefono con una badante che mi dice di aver trovato la persona che stavo cercando da tanto tempo (?) e mi invita a recarmi il prima possibile nella casa dove presta servizio. Nel corso di questa telefonata intuisco che sono a capo di una società che ha il compito di trovare badanti agli anziani, una sorta di società di intermediazione. Chiudo la telefonata e mi metto in marcia. E qui comincio a scoprire altri dettagli: non intermedio solo in badanti, ma anche in immobili. Sono una specie di doppio agente dal fare ambiguo. L’equazione diventa molto semplice: anziano con casa che necessita di badante, io gliela procuro, quando lui morirà lei mi avvertirà ed io intermedierò la vendita della casa ad un altro anziano. Un circolo perfetto ed infinito… un piano diabolico. Ma una cosa resta oscura: perché sto cercando quell’anziano in particolare?
Arrivo a destinazione e la badante (una signora Ucraina con cui effettivamente ho avuto a che fare in passato) mi accoglie tutta circospetta, come se temesse di essere spiata da qualcuno. Mi fa accomodare in cucina e mi spiega che nella casa accanto a quella abita l’uomo che stavo cercando. Ma c’è qualcosa di ancora più sensazionale: da quella cucina esiste una piccola porta nascosta che porta in casa di quell’anziano! Senza pensarci due volte vi entro e come se nulla fosse mi metto a cercare l’anziano insieme alla badante. Lo troviamo. E qui il mistero si infittisce perché non ci rivolgiamo una parola per tantissimi minuti, io mi limito a girare per la sua casa cercando di cogliere dei particolari importanti: sto cercando qualcosa, ma non so bene neanche io cosa. Poi improvvisamente mi accorgo che l’anziano guarda con insistenza al di fuori della finestra, sta fissando un punto del giardino in particolare. Capisco che è una siepe vicino al cancello d’entrata del palazzo, ma faccio finta di nulla per non allarmarlo. Faccio un cenno alla badante e ce ne usciamo dalla porta d’ingresso della casa, non usiamo più quella segreta nella cucina.
Mi reco con decisione nel cortile! Vado nel punto che osservava l’anziano e mi sento vicino alla meta.
So che lui mi sta guardando dalla finestra. Ma non mi interessa.
Allungo la mano sotto il cespuglio ed ecco che lo trovo.
Un accendino.
Ora guardo l’anziano con la coda dell’occhio: è rassegnato. Prendo una sigaretta da un pacchetto che ho nella giacca e l’accendo usando quell’accendino. Apro il cancello e me ne vado via. Ho trovato quello che stavo cercando.
Volksgeist: 27 Ottobre 1962
In un controverso incidente aereo presso Bascapè (PV) trova la morte Enrico Mattei, presidente dell’ENI.
Volksgeist: 26 Ottobre 1905
La Norvegia diventa indipendente dalla Svezia.
Sturm und Drang: Enrico V

Chi è mai che desidera questo? Mio cugino Westmoreland?
No, mio caro cugino. Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria. In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più. Anzi, fai pure proclamare a tutto l’esercito che chi non si sente l’animo di battersi oggi, se ne vada a casa: gli daremo il lasciapassare e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio. Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravviverà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano. Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”.
Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno.
Questa storia ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!
(Enrico: Atto IV, scena III)
Volksgeist: 25 Ottobre 1415
L’esercito inglese, guidato dal re Enrico V, sconfigge nella Battaglia di Azincourt l’esercito francese. Nello scontro morirono oltre 6.000 Francesi a fronte di appena 400 Inglesi.
Riletture interessanti Settembre-Ottobre 2018
Ad un anno dall’apertura del blog vorrei ricordarvi alcuni interessanti articoli: i primi con i quali abbiamo iniziato questa nuova avventura.
A year after the opening of the blog I would like to remind you of some interesting articles: the first with which we started this new adventure.
1 – TITANO ED IL SUO HABITAT
2 – IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI
3 – TAMERLANO
4 – IL SOGNO RUMENO
5 – IL PONTE DI HONG KONG
6 – LA PRIMA GUERRA BALCANICA
Grazie per la visita – Thanks for visiting us
Tu lo dici #62
Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista.
(Andreotti G.)
Volksgeist: 24 Ottobre 1648
Giunge finalmente a termine la Guerra dei trent’anni (1618 – 1648) con la firma di tre diversi trattati che passeranno alla storia come pace di Vestfalia.
Volksgeist: 23 Ottobre 1958
I Puffi, serie a fumetti di Peyo, viene pubblicata per la prima volta.
Sturm und Drang: connessioni
Il rame
I capelli mossi nella penombra della stanza
Il colore fucsia
Una bicicletta sotto i portici di una città che non conosci
Una bicicletta dentro un treno per una città che non conosco
Tutto passa dalle mani
Un odore che sento ogni giorno
Quello che deve essere e quello che dovrebbe essere
Differenze
Pelle contro pelle
Hai sentito il richiamo e hai risposto
L’anima non è un’entità isolata
Apri gli occhi
Hai cercato la mia approvazione
L’hai ottenuta
I sogni sono risposte a domande che non siamo ancora in grado di formulare
Tu lo dici #61
Chi legge la Bibbia per trovarci degli errori, si renderà presto conto che la Bibbia trova degli errori in lui.
(Spurgeon C.)
Volksgeist: 22 Ottobre 794
Heian-kyō, quella che oggi conosciamo col nome di Tokyo, diventa la capitale imperiale del Giappone ad opera del imperatore Kammu (il 50° imperatore giapponese).
Volksgeist: 21 Ottobre 2010
Lo stato della Birmania cambia ufficialmente nome e diviene la Repubblica dell’Unione di Myanmar.